I primi insediamenti nella Valle di Zoldo avvennero sicuramente attraverso i valichi a nord per l’uso dei pascoli e, successivamente, per lo sfruttamento delle miniere di ferro e di piombo. La lavorazione del ferro, in parte estratto nelle miniere zoldane, in parte condotto da vicini giacimenti oltre il passo Staulanza, fu principalmente caratterizzata dalla produzione di chiodi. Tale attività fu la principale e non ricca fonte di reddito degli Zoldani dal 1200 fino verso la fine del 1800.

Verso la fine del secolo scorso l’economia della Valle subì un forte tracollo a causa di due disastrose alluvioni ( 1882 e 1890) che distrussero le officine poste lungo i corsi d’acqua, inoltre era iniziata la produzione industriale che offriva a prezzi concorrenziali i chiodi fatti con le macchine.

Iniziò così il triste periodo dell’emigrazione: Zoldo si spopolò. Nel periodo fra le due guerre l’intraprendenza e la capacità organizzativa degli Zoldani si rilevò con l’apertura di gelaterie nelle principali città e località del nord Italia, in Austria, Belgio, Spagna e soprattutto in Germania.

In seguito, la felice intuizione di un primo gruppo di emigranti di valorizzare la loro Valle con la realizzazione dei primi impianti di risalita nel 1963 e di adeguate attrezzature alberghiere, cui sono seguite contemporaneamente lo sviluppo dell’impiantistica e la ricettività con sistemi all’avanguardia in entrambi i settori hanno portato la Valle di Zoldo ad essere anche una delle stazioni invernali più apprezzate e frequentate in tutta l’area dolomitica.

Architettura di legno e di pietra

Borgate dalla storia antica, case e fienili costruiti da sempre nel rispetto dell’ambiente. Alcuni tabià, gli antichi fienili di pietra e di legno sparsi in tutta la valle, oggi vengono ristrutturati mantenendo invariato l’aspetto esteriore, e adibiti ad abitazioni

La valle del ferro e dei gelati

Forse già abitata in epoche lontanissime da cacciatori e pastori, sicuramente frequentata dagli antichi romani, che hanno lasciato tracce del loro passaggio sulle pendici del Civetta. Ma è dal II Milenio che Zoldo si fa conoscere, prima per le miniere e la lavorazione del ferro per la Serenissima Repubblica di Venezia, poi per il gelato artigianale, oggi conosciuto nel mondo intero