Le possibilità per visitare a piedi su sentieri naturalistici le montagne e le aree attigue alla Val di Zoldo sono innumerevoli di seguito ne riportiamo alcuni:

mappa civetta 1 mappa moiazza 1

Civetta

Pramper-Moschesin: Sentiero C.A.I. n° 540

Località di partenza – località di arrivo: Pressi di Malga Pramper – Sotto Forcella Moschesin.

Località attraversate: Val Balanzola.

Fascia altimetrica: 1525 – 1850.
Collegamento con sentieri C.A.I.: 523, 543.

Sentiero con percorso totalmente interno al Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Note: Itinerario turistico dotato di buona segnaletica, il sentiero coincide con il tracciato di una strada militare.

 

Giro completo del Civetta-Moiazza

Punti di partenza: Capanna Trieste (1.135), stradina da Listolade a 5 Km. a Nord di Agordo.

Punti di appoggio: Capanna Trieste Rif. Vazzoler (1.714) Rif.Tissi (2.284) Rif.Coldai (2.135) Bivacco Grisetti (2.050) Rif. Passo Duran (1.600) Rif.Carestiato (1.835) Capanna Trieste.

Difficoltà: l’itinerario è mediamente impegnativo.

Tempi di marcia: è consigliabile dividere l’itinerario in 3 giorni per un totale di circa 17 ore di cammino.

Descrizione dell’itinerario:

  • 1° giorno Durante questa prima tappa si visiterà uno dei posti più belli delle Dolomiti: la parete Nord Ovest del Civetta.
  • 2° giorno Questa tappa, lunga e impegnativa, si snoda su zone desolate e solitarie senza presentare particolari difficoltà. L’unico tratto dove bisogna prestare attenzione si trova nella Forcella di CrepaBassa (2.320), con qualche passaggio esposto e un canalino con un passaggio di I^grado in discesa.
  • 3° giorno La tappa è facile e quasi tutta in discesa. Essa interessa l’Alta Via n. 1 delle dolomiti nel tratto, in senso inverso, Coldai-Vazzoler-Carestiato.

 

Il Viaz dei Cengioni

Punti di partenza: Passo Duran (1600 m)

Tempi di marcia: andata 3 ore circa – ritorno 5 ore circa

Descrizione dell’itinerario

Dal Passo Duran, imboccare ad est il sentiero 536 che conduce alla Baita Angelini. Ad un certo punto si potrà leggere l’indicazione “Viaz dei Cengioni”. Abbandonare quindi il sentiero ed immettersi nel nuovo raggiungendo in breve una distesa erbosa fino a raggiungere il contrafforte di cima dei Gravinai.

Dopo aver superato un canale, si raggiunge una terrazza di mughi dove inizia la fascia di cenge che rende il Viaz molto bello e suggestivo. Mediante un passaggio esposto si raggiunge il fondo del canalone fra Cima dei Gravinai e Cima Laste per poi uscire sulle rocce di Cima Lastie. Seguendo il segnavia rosso si giunge tra il canalone di Cima Lastie e Cima Nord.

L’ultimo canalone da attraversare è il più difficile. Infatti per arrivare al suo fondo bisogna superare dei due passi di arrampicata. Proseguire sotto la parete Nord di Cima Livia fino ad arrivare allo spigolo Ovest della stessa. Da qui in poi la parete digrada aprendo la vista sul Van di Caleda e le pareti Ovest e Nord-Ovest del Tamer. La traversata termina in una sella con prato raggiungibile dal versante del Van.

Ritorno
Giunti facilmente alle pareti occidentali della Cresta Sud di S. Sebastiano, si incrocia il sentiero che sale alla forcella proveniente dal Van di Caleda. Scendere per il sentiero, raggiungendo l’alto Van di Caleda. Da qui scendere per il comodo sentiero fino al basamento del Sasso di Caleda. Girarando a Nord-Ovest si ritorna al Passo Duran.

Pelmo

mappa Pelmo

Val di Zoldo: il giro del Pelmo

Punti di partenza: i centri della Val Fiorentina (Selva di Cadore), della Val di Zoldo (Pecòl, Zoppè di Cadore) e della Val del Bòite (San Vito, Borca).

Punti di appoggio: Rifugio Città di Fiume (m 1918), tel. 0437/720268; Rifugio Venezia De Luca (m 1946), tel. 0436/9684; alberghiero di Forcella Staulanza (m 1766). Valico stradale tra Zoldo e la Val Fiorentina, S. S. 251

Dislivelli: in salita, m530 circa; in discesa altrettanti, più alcuni saliscendi

Tempo di marcia: complessivamente ore 6,15. Tempi parziali indicati nel testo

Segnavia: sempre presente, a bande bianco-rosse, n. 480-472. Due brevi tratti attrezzati con corde fisse.

Equipaggiamento: per il sentiero Flaibani da alta montagna, piccozzino utile; normale da escursione per il Triòl dei Cavài

Descrizione dell’itinerario: Dal Rifugio Città di Fiume la mulattiera n. 480 porta in poco tempo alla vicina Forcella Foràda (m 1972), valico per San Vito, indi si tramuta in sentiero che, sulla destra e con direzione sud, entra in un canale sassoso. Lo rimonta interamente, uscendo a sinistra su un poggio erboso (corda fissa) in vista dell’incombente Pelmo.

Si aggira uno spalto roccioso e ci si immette sopra la grande colata di ghiaie della Val d’Arcia: a destra gli avanzi del piccolo ghiacciaio omonimo. All’estremità nordest di questo freddo circo ghiaioso si apre la Forcella Val d’Arcia (m 2476): raggiuntala, dall’opposto versante si scende per un ripido ghiaione rossastro, stando a destra sotto le rocce colorate delle Cime di Forca Rossa.

Dove il canalone si apre, il sentiero piega a destra (una corda fissa), supera una forcelletta e procede in obliquo verso il ben visibile Rifugio Venezia (ore 3-3,30). Il ritorno verso il Rifugio Città di Fiume si effettuerà in ore 2,45. Dal rifugio, seguendo il segnavia 472, in tre minuti si arriva alla Sella di Rutòrt, dove inizia il Triòl dei Cavài. Prendere verso destra, costeggiando le rocce del Pelmo, notando la caratteristica torre detta “La Dambra”, in quanto assomiglia ad uno zoccolo di legno, simile a quelli olandesi, usato dai valligiani.

Con lunghi saliscendi in ambiente panoramico si continua ad aggirare il poderoso massiccio del Pelmo; più avanti appare il Pelmetto (m 2993) “fratello minore”, ma solo per modo di dire. Il percorso alterna zone paludose a mughi e prati asciutti: continua la vista sulla Civetta . Si arriva poco sopra il valico stradale di Forcella Staulanza, verso il quale ci si può calare.

Oppure, volendo proseguire diritti, sempre col sentiero 472, si contornano in quota i ghiaioni occidentali del Pelmetto, e si sale verso lo sbocco della grande colata detritica che scende dalla Val d’Arcia. La si taglia orizzontalmente e, traversata una valletta, con un’ultima puntata si raggiunge il Rifugio Città di Fiume.