Rifugio Tomè
Anno di costruzione: 1952

Altitudine: 1601 m

Gruppo montuoso: Moiazza/Civetta

Località: Passo Duran

Posti letto: 30

Periodo di apertura: estate (inverno su prenotazione)

Accogliente costruzione posta sul valico del Passo Duran lungo la statale n. 347, rappresenta un punto di riferimento per penetrare nel gruppo Civetta – Moiazza dal versante orientale ed è una meta fine a se stessa per quanti vogliano approfittare di una sosta sui bei pascoli del passo.

Costruito dal Club Alpino Italiano nel 1952 e dedicato all’alpinista agordino Cesare Tomè, attualmente di proprietà di Soro Dorotei, sorge in cima al Passo Duran e, grazie alla sua favorevole posizione, il rifugio è un ottimo punto di partenza per vari itinerari escursionistici quali: il giro dei gruppi montuosi Civetta-Moiazza e S. Sebastiano-Tamer, nonché per le ferrate Costantini alla Moiazza, Alleghesi e Tissi in Civetta, la via Normale del Pelmo, Bosconero e Spiz di Mezzodì. Vi sono anche altri itinerari minori, ma non per questo meno belli, come il Viaz dei Cengioni al S. Sebastiano e la Cengia Letizia. E’ inoltre posto di transito o di tappa dell’Alta Via n°1 (dal rif. Vazzoler al rif. Sommariva al Pramperet) ed un comodo appoggio per i vari itinerari alpinistici nel gruppo della Moiazza ed alle circostanti palestre di arrampicata sportiva, nonché accesso settentrionale al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.

Gestito dalla famiglia Dorotei, è aperto durante la stagione estiva e dispone di 30 posti letto distribuiti in camere e cameroni con servizi e doccie con l’acqua calda. E’ raggiungibile in auto da Agordo (circa 12 km) o da Dont di Zoldo (circa 10 km) per la statale del Passo Duran. Il rifugio è funzionante anche d’inverno su prenotazione per attività a carattere sci-alpinistico.

Soro DoroteiSoro Dorotei
Soro Dorotei, il responsabile del rifugio, è guida alpina, maestro di alpinismo dal 1978, formatore di guide alpine. Personaggio dal carattere deciso e vincente ma allo stesso tempo sempre modesto, al suo attivo ha l’apertura di 120 vie nuove in Dolomiti, dal 1983 inizia a frequentare le grandi montagne Himalyane degli “ottomila” partecipando a nove spedizioni e salendo sei cime di 8000 metri: Lhotse m8511, K2 m8611, Nanga Parbat m8125, Manaslu m8163, Annapurna m8091, Broad Peak m8042. tutte scalate senza ossigeno. Inoltre è stato vice capospedizione della spedizione alpinistico-scientifica sull’Everest nell’ambito del progetto K2 2004; ha svolto un’intensa attività alpinistica invernale in ambiente dolomitico e sull’Arco Alpino.